Modena, 4 aprile 2020
LA PAURA E LA PREANNUNCIATA CONVIVENZA CON IL VIRUS
Con DPCM del 1° aprile 2020, teleannunciato da Palazzo Chigi su YouTube e sui canali televisivi nazionali, Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri e comandante in capo del presidio medico-militare italiano del Potere Sanitario Mondiale, ha disposto d’autorità la prolungata sospensione della democrazia in Italia fino al 13 aprile 2020.
Dopo aver sedato la polemica istituzionale con alcuni “valvassori regionali” indispettiti dall’interpretazione troppo lassista del Viminale che autorizzava anche i bambini (oltre ai cani) a uscire di casa per una passeggiata con un genitore, Conte, sorprendentemente, annuncia in diretta che se faremo i bravi ancora per un po’ e obbediremo per un’altra decina di giorni alle restrizioni imposte, accettando di trascorrere anche le imminenti vacanze pasquali (12/13 aprile) nell’isolamento domiciliare assoluto, si potrà cominciare a valutare l’ipotesi di un possibile “allentamento delle misure” con “la prospettiva di entrare nella Fase 2” e cioè – parole testuali ancora di Conte – quella della “convivenza con il virus”.
Cosa???… La convivenza con il virus???… Ma come!!! Dopo un mese di domiciliazione coatta per tutti, in cui quel che ci è stato detto, ripetuto, martellato in testa a più non posso è stato che dobbiamo stare chiusi e tappati in casa tutto il giorno, distanti un metro gli uni dagli altri, senza toccarci, abbracciarci, baciarci, e che se ci guardiamo troppo fissamente negli occhi il terribile mostro COVID-19 ci attaccherà inesorabilmente uccidendoci tutti, ora il governo anticipa che nel nostro prossimo futuro ci sarà… una fase di “convivenza con il virus”?
Il fatto è che la Scienza, e il relativo Consiglio degli Esperti che corrobora le scelte di politica sanitaria italiana, non sa più cosa fare davanti all’insolenza di questa influenza che continua a restare indifferente ai provvedimenti autoritari adottati dai governi di tutto il mondo. In Italia, ad oggi, 4 aprile 2020, nonostante il fatto che da ben 26 giorni sia stata disposta e attuata la sospensione quasi totale di ogni contatto umano tra le persone, non solo non è calato il numero dei positivi al tampone COVID-19, ma c’è un picco continuo in crescita di questi positivi (circa 4.000/5.000 in più ogni nuovo giorno) che la Scienza non riesce a spiegare.
Chiusa ottusamente nella difesa della Teoria batterica, e in fedele osservanza di questa lucrosa teoria, l’Istituzione al momento più forte del mondo rimane senza contromisure: com’è possibile che l’immobilizzazione mondiale non abbia inciso minimamente sulla curva epidemiologica del COVID-19? Forse perché non è il contatto tra le persone che fa aumentare i positivi? Forse perché la Teoria batterica è una teoria sbagliata e l’ideologia del contagio serve solo a trasmettere paura invece che malattie? Il ragionier Fantozzi avrebbe sicuramente apostrofato la Teoria batterica alla sua maniera: “Per me, è una cagata pazzesca!”.
La Natura, dopo aver ridicolizzato questa Teoria e dimostrato a tutti in tutto il mondo che essa è una ipotesi sbagliata, ora sta mettendo in pericolo anche la guarnigione medico-pretoria italiana del Potere Sanitario Mondiale: la gente si sta stancando di queste misure liberticide che si dimostrano del tutto inutili da un punto di vista profilattico, e si chiede per quanto tempo ancora dovrà rimanere chiusa in casa; sorgono dubbi sulla effettiva efficacia della quarantena, e questi dubbi si diffondono molto di più del coronavirus spargendo qualche interrogativo di disaffezione: “ma allora è tutto inutile quello che stiamo facendo da un mese?”.
La gran parte dei giornalisti, la cui funzione di pungolo e critica sociale resta forse scritta nei manuali di storia del giornalismo italiano del Novecento, si affretta – da pennivendoli di potere quali sono ridotti oggi – a cercare di riparare all’ammanco, di proteggere Sua Maestà, di pompare ancora benzina sul coro della terrorizzazione sanitaria, e invita le autorità mediche a spiegare meglio a tutti i cittadini perché questa sospensione della democrazia non sia stata inutile, e perché si dovrà ancora stare chiusi in casa anche per Pasqua. E le autorità sanitarie, che appunto non sanno più che dio chiamare davanti ai dati che smentiscono ogni esistenza di contagio in atto, cominciano a diventare evasive e generiche, a contorcere le informazioni, fino ad arrivare in certi casi a mentire spudoratamente. Prima ci avevano detto (sito dell’ISITUTO SUPERIORE DI SANITÀ) che il tempo medio di incubazione del coronavirus varia da 2 a 14 giorni, e che la sospensione di ogni contatto umano avrebbe in pochissimo tempo reindirizzato la curva epidemiologica verso il basso; poi, mancando ogni preannunciato avvento di quanto promesso, ci hanno raccontato che l’ondata impazzita di nuovi positivi era dovuta alle numerose feste di massa compiute avventatamente prima del 9 marzo, e che presto tutto sarebbe tornato alla normalità; poi, mancando anche questa parola, ci hanno raccontato che per vedere la curva epidemiologica scendere avremmo dovuto pazientare fino al 24 marzo (quindicesimo giorno successivo alla sospensione della democrazia in Italia); poi, nelle continuata crescita della curva, ci hanno spiegato che essa sarebbe scesa solo verso il 31 marzo (forse perché le influenze stagionali rispettano le convenzioni astronomiche stabilite dal calendario gregoriano?). Oggi, 4 aprile 2020, con la curva epidemiologica che continua imperterrita a salire del numero appunto di 4.000/5.000 persone positive in aggiunta ogni giorno, le scuse non tengono più. Occorre allora distorcere ancora maggiormente la realtà delle cose, e tante sono infatti le considerazioni fasulle (più o meno ufficiali) che abbiamo sentito in questi ultimi giorni per giustificare l’ingiustificabile: riportare ad esempio il numero dei positivi al COVID-19 al netto dei guariti e dei deceduti (così da dichiarare che il loro numero totale sarebbe di circa 80.000 invece che 120.000 circa); sostenere che i dati ufficiali dimostrerebbero che l’influenza è in fase di contenimento (quando invece il picco è in continua crescita); oppure dichiarare che la curva epidemiologica di questa influenza continuerebbe a salire perché il governo, con le misure adottate, avrebbe sospeso soltanto la contagiosità sociale della malattia, e non quella familiare, che invece si moltiplicherebbe tra le mura domestiche. Ma tutti sappiamo che quel contatto tra familiari c’era anche prima dei provvedimenti restrittivi, e anche volendoci dimenticare dei discorsi ufficiali di allora che c’incoraggiavano a stare chiusi nelle nostre abitazioni “per rafforzare tra familiari il sistema immunitario di tutti”, la riduzione quasi allo zero dei contatti tra le persone avrebbe comunque dovuto far diminuire il numero dei positivi al COVID-19. Invece, se al 9 marzo 2020 (data dei provvedimenti del governo italiano) le persone positive al COVID-19 in Italia erano circa 8.000, con un incremento di circa 1.500 unità sul giorno precedente, oggi i positivi al COVID-19 sono circa 125.000 (124.632), e cioè 117.000 in più, con un tasso di crescita giornaliero che varia appunto dai 4.000 ai 6.000 al giorno in più (oggi, ad esempio, sono 4.805 in più di ieri). Naturalmente, continuano ad ammalarsi perlopiù persone anziane (età mediana, secondo l’ultimo aggiornamento del 2 aprile scorso, è 62 anni[1]), residenti in gran parte nella Pianura Padana (75,58%), e che muoiono nella stragrande maggioranza quando sono vecchie e in condizioni di salute disperate (l’81,4% dei deceduti con il coronavirus ha più di 70 anni[2], e molti di loro erano appunto affette da croniche patologie pre-esistenti).
Per quanto il governo faccia, dica o faccia dire, i dati restano dati e, di fronte a questi dati in crescita continua, e fin tanto che questi dati non saranno tenuti nascosti dal governo, anche un bambino è in grado di comprendere che il contatto tra le persone NON È LA CAUSA dell’aumento del numero di positivi al COVID-19.
Infatti, se quelle adottate dal Presidente Conte debbono essere considerate misure efficaci ad arginare la diffusione della malattia, siamo a posto! Molto più semplicemente, invece, questa curva epidemiologica in continua ascesa dimostra:
1) che l’influenza fa il suo corso incurante delle decisioni autoritarie dei governi, e che pertanto detta curva continuerà ancora a salire fin tanto che non si stabilizzerà da sola e regredirà da sola come tutti gli anni;
2) che la Teoria batterica è una teoria sbagliata, perché l’aver sospeso i contatti umani in tutto il mondo NON ha diminuito in alcun modo il numero dei positivi al COVID-19.
Di questo duplice dato di fatto ora anche le autorità sanitarie del mondo sono perfettamente al corrente. Se al 9 marzo 2020 si poteva ancora pensare alla loro ingenuità, alla loro creduta buona fede, alla loro fiduciosa convinzione nella Teoria batterica, ora sappiamo per certo che esse hanno compreso tutto quanto la Natura ha dimostrato a ognuno di noi: e cioè, lo ripeto fino allo sfinimento, che la Teoria batterica è una teoria sbagliata e che l’ideologia del contagio serve solo a trasmettere la paura della malattia, non la malattia.
Purtroppo, quello che ognuno di noi deve invece cominciare ad accettare, è che tale dato di fatto NON SARÀ MAI AMMESSO dalle autorità sanitarie né dai governi del mondo, perché c’è un universo di interessi che salterebbero in aria all’istante: ci sono carriere accademiche in gioco, posti di prestigio da difendere, lauti stipendi, autorevolezza internazionale e riconoscimento pubblico. Il Potere Sanitario Mondiale ha messo la propria faccia nell’affermare l’assolutezza della Teoria batterica, e non può certo ora fare marcia indietro dichiarando alla gente di essersi sbagliato: tutti giudicherebbero questo dietro front come una palese incompetenza.
Dunque, questo Potere, e con esso i suoi lacchè seduti sugli scranni di governi e parlamenti del mondo, deve continuare a mentire, a tenere sulla corda i propri sudditi. Quel che può fare, però, è cominciare, allo stesso tempo, ad annunciare un preciso cambio di strategia: correre cioè ai ripari prima che la gente se ne accorga; modificare la dichiarazione di guerra proclamata contro la Natura prima che la disfatta risulti visibile a tutti; attenuare il tono delle preoccupazioni suscitate così da far passare questo voltafaccia come una nuova fase strategica perfettamente organizzata e diretta a condurre tutti fuori dall’emergenza.
È su questa innegabile necessità che il governo italiano (e tutti gli altri lo seguiranno presto) ha cominciato ad ammettere già oggi la possibilità di una “Fase 2: la convivenza con il virus”. Del resto, chi ha compreso che la Teoria batterica è una teoria sbagliata, potrà solo ridere di queste pezze politiche che cercano di rimediare alla figuraccia salvando baracca e burattini; mentre chi ancora teme virus e batteri, continuerà a credere alla Voce del Padrone, che gli assicurerà – ancora una volta nell’apparente fermezza di idee del pater familias – che il cambio di strategia è stato attentamente valutato col Consiglio degli Esperti, e che adesso la contagiosità non è più un pericolo: che occorre pertanto ricostruire l’economia, i rapporti di produzione, la somministrazione di servizi, facendo riavviare la Macchina civilizzata fermatasi ormai da troppo tempo. È solo così che, da quando esiste la civiltà, le aspettative di una nuova ripresa economica riescono a far dimenticare i trascorsi di guerra, le crisi economiche precedenti e persino la condizione di benessere generale che vigeva prima del conflitto: tutti felici della propria maggiore miseria; tutti ancora più produttivi e ancora più entusiasti nel ridare il proprio personale apporto alla Macchina civilizzata che sta conducendo il Pianeta al collasso e noi tutti al collasso.
Se fino a ieri era necessario sollecitare al massimo lo spirito patriottico della popolazione mondiale, e i governi del mondo avevano fatto ricorso a una precisa retorica bellica e all’ideologia militarista (“siamo in guerra contro il virus”; “le armate in tenuta bianca combattono sulla linea del fuoco in Italia”[3]; “usciremo da questo conflitto”; “c’è da vincere e vinceremo!”), ora serve indirizzare la paura della gente verso i pochi disfattisti che ancora criticano la Teoria batterica, e far brillare una speranza di ripresa. Contro chi ancora osa mettere in discussione le scelte di politica sanitaria del Governo, e semina zizzania andando a diffondere la propria conoscenza scientifica che smentisce quella mainstream, la propria esperienza professionale non convenzionale, le proprie opinioni personali non allineate, o semplicemente i dati dell’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, il Potere Sanitario Mondiale ha già cominciato a scagliare addosso le sue armi repressive più efficaci: quelle della persecuzione giudiziaria e mediatica. In Italia, i “servizi segreti” del Governo della Scienza sono già da settimane all’opera per cercare gli eretici e metterli alla gogna. Allo stesso tempo, i vari “Istituto Luce” del regime, con la loro potente funzione di propaganda e la loro perfetta copertura giornalistica, hanno cominciato a prendersela con i “dissidenti” e con tutti coloro che ancora non applaudono alla politica del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Usando la paura (della repressione) contro chiunque critichi le posizioni ufficiali della Scienza, il Potere Sanitario Mondiale agisce per conservare il suo potere. Riesce nell’intento perché, come diceva Montaigne: «La paura è la cosa di cui ho più paura»[4]. Suscitare timore, spavento, turbamento, senso d’insicurezza è sempre vincente per ogni regime. Lo sappiamo bene se guardiamo alla storia mondiale. Così, mentre la Santa Inquisizione Sanitaria comincia a mostrare in modo esplicito il proprio volto totalitario, e il Patto Trasversale per la Scienza fiocca denunce contro le persone più in vista che mettono in dubbio la Verità autoproclamata dalla Scienza stessa (dal deputato Vittorio Sgarbi al ricercatore e nanopatolgo Stefano Montanari), programmi televisivi come “Le Iene” sbeffeggiano e dileggiano un medico che ha espresso opinioni diverse da quelle “ufficiali”, cercando dapprima di invischiarlo al telefono con trucchi viscidi e tranelli di finta richiesta di aiuto, per poi invocare l’intervento del Consiglio dell’Ordine dei Medici, proprio come fu ai tempi del primo giro di vite della Scientocrazia in Italia, il 2017. Era l’epoca del movimento No Vax. Solo che oggi nessun movimento anti-Regime Sanitario Mondiale si può organizzare, riunire, manifestare liberamente con sit-in, cortei e altre forme di controinformazione e protesta. E tutto questo perché, causalmente, nel frattempo, è stata sospesa la democrazia nel mondo!!!
Dunque, repressione massima e resistenza annullata del tutto! Abbiamo ancora bisogno di qualche altra prova per capire che stiamo sprofondando nella dittatura? Non possiamo più muoverci da casa, non possiamo più incontrarci, riunirci, organizzarci politicamente. Chi osa anche solo denunciare l’intollerabilità di questa condizione, viene in qualche modo indotto al silenzio. Tutto opera in uno scenario identico a quello descritto da George Orwell nel suo romanzo distopico 1984, con il Grande Fratello televisivo e social-televisivo che oggi controlla tutti e che dispone come debba essere condotta la vita di tutti. Anche il linguaggio usato dal Regime fa pensare a 1984: si avvale dei riferimenti alla neo-lingua orwelliana, tanto che gli incontri tra esseri umani oggi non sono più degli incontri tra esseri umani, e cioè delle semplici manifestazioni di libertà, ma degli “assembramenti”.
Concetto di evidente declinazione fascista, la parola “assembramento” sta a significare, secondo il vocabolario italiano, “Raggruppamento di persone con intenzioni ostili, sospette o sconosciute”: riflettano i familiari che ancora sobillano contro il governo riunendosi a tavola o a giocare a carte, o che magari vorrebbero incontrarsi per le imminenti festività pasquali e condividere una giornata spensierata assieme. Nessuna festività, nessuna vicinanza tra più persone, nessuna giornata assieme, nessuna possibilità di parlare personalmente con altri di quello che sta accadendo: gli assembramenti sono vietati; per ragioni di salute pubblica, ovviamente.
Il Potere Sanitario Mondiale, che ci fa ancora andare in giro con inutili mascherine alla bocca, guanti in lattice e vestiti da igienizzare sistematicamente, dice che il pericolo non è ancora passato del tutto e che, pur vedendo la luce in fondo al tunnel delle restrizioni, occorre continuare a tenere alta la guardia, altrimenti conteremo i morti dappertutto…
Come ha spiegato bene Padre Antonio Spadaro, docente presso il Centro Interdisciplinare di Comunicazione Sociale (CICS) della Pontificia Università Gregoriana e direttore de La civiltà cattolica, “La paura produce consenso”[5]. E lui, da gesuita, di paura se ne intende.
La paura produce consenso e, anche per questo, è un fondamento indispensabile di quella catastrofe dissociante, deresponsabilizzante, divorante e mortifera che abbiamo chiamato civiltà, e che qualcuno chiama anche tardo capitalismo o tecno-capitalismo o più semplicemente globalizzazione. È un fondamento indispensabile, insomma, di quell’universo artificiale, tossico e marcescente che corre da diecimila anni verso la distruzione generalizzata di tutto e di tutti, e che infatti sta portando il Pianeta verso la sua morte annunciata. L’invenzione del “nemico alle porte” serve appunto a garantire paura; allo stesso tempo, «assolve ad una triplice missione: 1) catalizza su di sé il complesso dei guai che incombono sulla società, tanto da salire immediatamente in vetta nella classifica dei mali da debellare; 2) garantisce all’autorità che inventa questa paura il ruolo di guida morale nella crociata sulla sicurezza; 3) consente alla stessa autorità ideatrice del pericolo di far quadrato attorno al proprio potere scongiurando il più possibile la formazione di un dissenso sul suo operato. In effetti, quando ci si sente protetti difficilmente si dubita del protettore»[6].
«È una grande invenzione quella del nemico», ricordava già nel 1978 il celebre romanziere italiano Carlo Cassola (autore de La ragazza di Bube)[7]: «la gente non si accorge più, il nemico, di averlo in casa»[8].
Leonardo Sciascia, ne Il cavaliere e la morte, esprimeva lo stesso concetto così: «La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini»[9].
Quando Corey Robin, docente di scienza della politica al Brooklyn College della City University of New York, nel 2004 ha scritto che «La paura politica […] è […] un’arma politica, uno strumento di dominio delle élite o dei gruppi che insorgono per conquistare il potere»[10], non ha fatto altro che confermare ciò che sappiamo da sempre, e che Robin stesso ha condensato nel titolo del suo saggio: Paura. La politica del dominio.
Dieci anni fa è stato scritto: «Quando viene profilata l’eventualità di un castigo allo scopo di ottenere un dato comportamento umano non ci s’imbatte nella paura: la si sta coltivando. Si sta cioè incutendo terrore. E lo stesso si realizza quando l’obiettivo è quello di determinare una certa condotta individuale prospettando […] l’arrivo ipotizzato di un virus mietipersone»[11]. E ancora: «Tutte le improbabili invasioni di virus letali […] si sintonizzano perfettamente in questa organizzata attività di paurificazione che i governi di tutto il mondo si guardano bene dal disdegnare»[12].
La civiltà è prevedibile! La corsa verso il baratro che essa ha imposto a tutti è prevedibile, se solo la vogliamo cominciare a vedere! Tocca a noi aprire gli occhi e risvegliare le coscienze, toglierle dal torpore di una routine passiva preda di diversivi, distrazioni spettacolarizzate, sublimazioni indotte, false comodità, e riprenderci in mano la nostra vita assieme alla nostra salute. Alla faccia dei terrorizzatori di professione e delle loro risibili teorie batteriche.
Enrico Manicardi
NB) Sul tema Coronavirus si ascoltino anche le interviste rilasciate da Enrico Manicardi a diverse radio locali, e caricate su questo sito (sezione “Interviste radio e tv” – parte “Audio”).
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[1] ISTITUO SUPERIORE DELLA SANITÀ, Epidemia COVID-19 Aggiornamento nazionale 2 aprile 2020 – ore 16:00, in: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_2-aprile-2020.pdf
[2] Ibidem.
[3] Queste parole sono state pronunciate dal Premier albanese Eddy Rama il 29 marzo scorso, all’atto dell’invio di 30 sanitari (medici e infermieri) in aiuto alle strutture ospedaliere della città di Bergamo.
[4] Riportato in: https://www.nonsprecare.it/come-combattere-la-paura
[5] Cfr. R. CRISTIANO, Il virus, l’ecologia, la fratellanza umana e l’informazione. Parla padre Spadaro, in: «Formiche» del 23 marzo 2020. Si veda: https://formiche.net/2020/03/spadaro-chiesa-coronavirus-papa/
[6] Cfr. E. MANICARDI, Liberi dalla civiltà. Spunti per una critica radicale ai fondamenti della civilizzazione: dominio, cultura, paura, economia, tecnologia, Mimesis, Milano – Udine 2010, pag. 285.
[7] Cfr. C. CASSOLA, La lezione della storia, Rizzoli, Milano 1978, pag. 48.
[8] Ibidem, pag. 48.
[9] Riportato in: https://le-citazioni.it/frasi/172224-leonardo-sciascia-la-sicurezza-del-potere-si-fonda-sullinsicurezza/
[10] Cfr. C. ROBIN, Paura. La politica del dominio (2004), Università Bocconi Editore, 2005.
[11] Cfr. E. MANICARDI, Liberi dalla civiltà, cit., pag. 272.
[12] Ibidem, pag. 283.