Pavullo nel Frignano (MO), 23 settembre 2023

 

IL CALAR DEL SIPARIO SULLA GRANDE MESSINSCENA DEL CORONAVIRUS E LA TRISTE CONDIZIONE DELLA “RESISTENZA”

Con l’ultimo atto della Grande Messinscena del Coronavirus andato di recente in onda sugli schermi in 4K della tele-vita civilizzata, si chiude il primo ciclo di Prove Tecniche di Soggezione della Popolazione Mondiale. Il mondialismo o globalismo (chiamiamolo pure come vogliamo, tanto il suo nome è “civilizzazione”) chiede appunto che la sottomissione delle genti sia ormai planetaria, universale (cattolica la definivano i megalomani della Santa Romana Chiesa al tempo della loro dominazione). Naturalmente, l’ultimo atto di questa super-buffonata virologica non smentisce nulla del carattere ingannevole e falso che tutta la vicenda ha presentato sin dall’inizio. Come ultimo atto intendo infatti la decisione con la quale le attuali autorità del Belpaese hanno tolto tutte le ultime restrizioni sanitarie rimaste, ivi compreso, udite udite, la quarantena per i positivi al covid-19… Ma come? Oggi essere positivi al covid non crea più nessun pericolo?… Nemmeno di contagio?…

Solo tre anni e mezzo fa siamo stati tutti ridotti agli arresti domiciliari senza reato per mesi, costretti a distanziarci da parenti e amici, a igienizzarci anche le suole delle scarpe, a infilarci guanti sintetici fino ai gomiti, a non stringerci la mano nemmeno in segno di saluto e a girare come degli zombie con delle ridicole museruole alla bocca che impedivano di respirare e di sorriderci solo per evitare di prendere/trasmettere il terribile virus della SARS-CoV2, e adesso questo virus terribile non contagia più? Chi risultava positivo alle analisi del Sacro Tampone era di fatto considerato un appestato obbligato a sigillarsi in stanze separate persino in casa propria, lontano da tutto e da tutti; e chi si supponeva potesse essere positivo anche senza saperlo, si vedeva sospesi tutti i diritti democratici garantiti dall’Intoccabile Costituzione Italiana (diritti riabilitabili solo con la Tessera Verde, naturalmente). Fino a un solo anno fa chi si ammalava di covid era destinato a morte sicura (questo almeno ci diceva il Drago a reti unificate: “Se non ti vaccini prendi il covid, e se prendi il covid muori!”), e ora ci dicono che è stato tutto uno scherzo? Che chi risulta macchiato dall’onta della positività non crea più alcun pericolo? Né per sé né per gli altri?…

La società dello spettacolo non ammette critiche alla sua sceneggiatura. Anche quando questa fa acqua da tutte le parti e si presenta come un pastrocchio senza capo né coda, essa resta indiscutibile. I salti temporali, le contraddizioni, gli svolgimenti prevedibili, le recite stile Telenovela Piemontese, le scritture risibili punteggiate da castronerie e battute patetiche intollerabili e le fantasticherie raccontate a fiotti fanno parte della rappresentazione. S’è mai visto qualcuno che, davanti alla trasposizione cinematografica di Pinocchio, abbia contestato la veridicità del fatto che il famoso burattino, una volta ingoiato dalla balena, non sia morto disciolto dai succhi gastrici dell’animale, ma in quello stomaco vi abbia addirittura ritrovato vivo il padre Geppetto? Questo è lo spettacolo, signore e signori, e questo ci si deve sorbire. Alla faccia della dignità dello spettatore e della logica di senso.

Del resto, a proposito del senso, si deve ammettere che l’ultimo atto della Grande Messinscena del Coronavirus (decadenza di tutte le restrizioni sanitarie) costituisce l’unica cosa sensata disposta in questi ultimi tempi, e che conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto e che le autorità hanno sempre saputo: ossia che le malattie infettive non contagiano nessuno. Esse, in effetti, non provengono da fuori di noi (tanto meno da fantomatici simil-animaletti senza struttura cellulare né metabolismo proprio che vagano per l’universo incazzati come non mai e decisi ad ammazzare tutto e tutti), ma da dentro di noi: dallo stile di vita che conduciamo e dai condizionamenti “effetto nocebo” che riceviamo. Proprio per questo le malattie infettive non determinano mai alcun pericolo per coloro che vivono accanto al malato, se non per lo stile di vita identico che i caregivers conducono. Anzi, quel che sanno le autorità nazionali e sovranazionali che hanno diretto le Prove Tecniche, è che non esiste alcun virus in natura, e che quelli che in Medicina sono appunto chiamati virus non sono altro che gli spiriti maligni del nostro tempo, ossia entità invisibili inventate al solo scopo di terrorizzare le persone per governarle meglio.

E se fino al 2020 si poteva pensare che queste convinzioni appena esposte fossero solo opinioni personali, nel corso della Grande Messinscena si sono invece rivelate come verità confermate proprio dagli aguzzini esecutori delle torture di concentramentazione, prima tra tutte la principale Istituzione sanitaria mondiale: il CDC (Centers for Disease Control and Prevention che sono il più importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America). Tale istituzione, infatti, durante la pandemi(nchi)a, ha esplicitamente ammesso che i virus non esistono in natura, perché la possibilità scientifica di isolarli (e cioè di individuarli separatamente da tutto il resto) “va al di là delle possibilità della virologia”.

Come ha riportato con documenti alla mano il dott. Stefano Scoglio nel suo libro Apandemia1, il CDC ha infatti risposto così a una richiesta specifica sull’isolamento del SARS-CoV2 (il virus del covid-19) avanzata in base al Freedom of Information Act (FOIA). In particolare, con l’interrogazione in questione, si era chiesto se il SARS-CoV2 fosse mai stato ISOLATO secondo la definizione comune di “isolamento” data dal vocabolario e riportata in modo testuale nella richiesta stessa (definizione di “isolamento”, “isolare” e “isolato”). Con la tracotanza che contraddistingue ormai da tempo le Istituzioni democratiche, il CDC ha ammesso: “The definition of “isolation” provided in the request is outside of what is possible in virology” (“La definizione di “isolamento” fornita nella richiesta è al di fuori di ciò che è possibile in virologia”).

Insomma, senza nemmeno alcun ritegno, la più potente istituzione sanitaria del mondo ha confessato non soltanto che i virus non possono essere isolati, ma che nella storia della virologia non è mai stato isolato alcun virus! E questo fatto concorda perfettamente con gli esiti di quel che accadde circa una decina d’anni fa (nel 2011) quando il dott. Stefan Lanka, microbiologo, genetista e virologo tedesco, fece una dichiarazione e una scommessa clamorosa rivolta a tutto il mondo della Scienza: dichiarò che il virus del morbillo (Paramyxovirus) NON ESISTE! E a conferma di questa sua asserzione mise a disposizione ben centomila euro (€.100.000=) a chi gli provasse scientificamente il contrario.

Ebbene, tutti zitti: Istituto Robert Koch, Istituto Pasteur, CDC, OMS, FDA, OIE (che è l’Organizzazione Mondiale della Sanità animale); zitti tutti i vari istituti di microbiologia, di virologia e di genetica sparsi nel mondo; zitti anche tutti i professori di Medicina, Infettivologia, Virologia, Microbiologia; zitti pure tutti i Direttori Generali di clinica, tutti gli accademici accreditati e i vari Comitati Scientifici (più o meno governativi)… Insomma, a nessuno di questi eminenti luminari che propagandano la cultura germofobica come fosse un marchio di fabbrica dell’umana esistenza interessavano questi centomila euro così alla portata di mano, così facilmente incassabili vista la pacifica esistenza di questo e di tutti gli altri virus.

L’unico a raccogliere la sfida del dottor Lanka fu un neolaureato, il dottor David Barsen, che pensando di aver già in tasca quella cospicua somma, presentò sei studi raccolti da Pub-Med i quali avrebbero dovuto dimostrare l’esistenza dell’imputato virus. Ovviamente nessuno di quegli incartamenti forniva alcuna minima prova dell’esistenza del Paramyxovirus, e quando il dottor Lanka si rifiutò di pagarlo, Barsen lo convenne in giudizio. È così che il neolaureato perse la causa in Tribunale instaurata per avere i soldi. Infatti, sia la Corte d’Appello di Stoccarda che poi la Cassazione Federale Tedesca (e cioè quello che è il Supremo organo istituzionale di interpretazione della legge tedesca) decisero, con sentenze passate in giudicato (e cioè non più discutibili), che Lanka non doveva pagare nulla a Barsen. Insomma: che, allo stato, non esiste alcuna prova dell’esistenza del virus del morbillo.

E questa conferma, casualmente mai passata per le divulgazioni telegiornalistiche dei paesi del mondo, segue a sua volta la vicenda del celeberrimo dott. Peter Duesberg (uno dei più autorevoli microbiologi del mondo, membro della National Accademy of Sciences americana) che nel 1996 aveva già denunciato l’inesistenza dell’HIV, e cioè il virus dell’AIDS. E lo aveva fatto anche lui pubblicamente, mettendo in questo caso alle stampe un libro dal titolo emblematico: Aids: il virus inventato. Tale testo, mai smentito né denunciato da nessuno, nella edizione italiana curata nel 1998 da Baldini, Castoldi e Dalai riporta persino la prefazione del Premio Nobel per la chimica Kary Mullis, e cioè l’inventore prematuramente scomparso della tecnologia PCR (quella usata in maniera del tutto a sproposito per i tamponi della Grande Messinscena). Anche Mullis, quando era in vita (e cioè fino al 2019 – prima che morisse improvvisamente in circostanze molto misteriose), era convinto delle tesi di Duesberg: Aids, il virus inventato.

Per chi volesse approfondire la questione dell’inesistenza dei virus può oggi leggersi comodamente lo scritto di Valdo Vaccaro dal titolo Smantellato pezzo per pezzo l’intero dogma virale2, il quale, facendo la summa di quanto risulta oggi confermato anche da un punto di vista scientifico, riporta in calce l’articolo in inglese di Stefan Lanka: The misconception called “virus” (L’idea sbagliata chiamata “virus”)3.

Solo per la cronaca, forse non tutti sanno che dall’estate 2021 c’è una taglia anche sul SARS-CoV2: un giornalista di nome Samuel Eckert ha infatti offerto 1,5 milioni di euro a chi provi l’isolamento del virus del covid-19. Ma evidentemente anche questa somma così consistente non interessa a nessuno, neanche a qualcuno di quei tromboni italiani ben piazzati nei posti che contano e che continuano a sostenere la farsa della pandemia, difendendo la scienza virologica e la visione germofobica e contagionista del mondo. Del resto, si sa: le canzoncine di Natale riscritte in versione di propaganda ideologica terrorizzatrice, e cantate da star televisive della virologia bardate di tutto punto come babbi natale sorridenti, fanno molto più presa della realtà delle cose: in fondo, chi non ha pianto davanti alla tormentata relazione d’amore tra Elizabeth Bennet e Mr. Darcy scritta da Jane Austen nel 1813 e più volte trasposta sul grande schermo col titolo identico al romanzo d’origine, ossia Orgoglio e Pregiudizio? Tutti ne abbiamo sofferto, eppure quella relazione e quei protagonisti non sono mai esistiti nella realtà: sono solo un’invenzione romanzesca.

La società dello spettacolo, si è detto, produce i suoi programmi, e sono quelli che contano, non la realtà delle cose. D’altronde, quando poi le autorità sanitarie mondiali, tornando sui loro passi, stabiliscono che quelle programmazioni non servono più, e serve mandarne in onda altre, è a queste ultime che bisogna stare. Vai poi a capire te se quelle nuove sono tratte da storie vere o finte. Chi se ne frega! L’importante è che ci dicano cosa dobbiamo fare, e se prima dovevamo essere rinchiusi in casa come topi per paura del virus contagioso e oggi quel virus contagioso non deve più far paura, allora via la paura del covid e avanti con i positivi in piazza, sull’autobus, nei metrò, nei cinema, negli stadi, nei palazzetti dello sport, nelle scuole, negli atenei e ovunque.

Ovviamente, alla regia sanno bene che il far decadere tutte le restrizioni sanitarie adottate dal 2020, compresa la quarantena per i positivi al covid-19, non farà sorgere alcun minimo dubbio in chi è stato a suo tempo spaventato. E così, Lorsignori potranno agire in perfetta continuità con l’idea che nessuna malattia infettiva provochi (e abbia mai provocato) pericoli di contagio, pur continuando a seminare in giro l’idea che il covid-19 è ancora pericolosissimo, tanto è vero che la Circolare del Ministero della Salute del 14 agosto 2023 (governo Meloni) ha invitato ad aderire alla “campagna nazionale di vaccinazione anti Covid con l’utilizzo di una nuova formulazioni di vaccini” prevista per l’autunno 2023, campagna diffusa dai suoi organi di propaganda proprio assieme alla notizia che il governo ha nel frattempo fatto decadere tutte le ultime restrizioni sanitarie, compresa quella della quarantena per i positivi al covid-194: magia della società dello spettacolo!

Quel che resta a noi è prendere atto di come le autorità ormai si divertano alle nostre spalle; di come ormai ce lo dicano persino in faccia che – come avrebbe sbottato il ragionier Fantozzi – “ci hanno sempre preso per il culo!”.

Ma a noi resta anche un’altra cosa: la possibilità di riflettere sulla tristezza di una “resistenza” che, nonostante tutto, non ha più nulla da dire sull’argomento della Grande Messinscena del Coronavirus. Basta guardarsi intorno, infatti, per accorgersi come ormai quasi più nessun “oppositore” ne parli, ne discuta, si confronti. Siccome i governi non ne arringano più in prima pagina, ecco che anche la “resistenza” si ammutolisce, fa finta di niente, parla d’altro.

Quasi come fosse diventato un tabù discutere di quel che ci hanno fatto, ora si tace. Proprio adesso che le terrorizzazioni sono state momentaneamente smorzate (o meglio: hanno preso una strada non più sanitaria), e che sarebbe possibile fare il punto della situazione, guardare la questione da capo a piedi analizzando quel che è stato, nulla di nulla. Adesso che sarebbe possibile svelare gli imbrogli, confrontare i dati numerici e documentali, costruire difese nella prospettiva di nuovi attacchi analoghi da parte del Sistema, niente di niente: niente più conferenze, niente più dibattiti sul tema, niente più confronti tra “resistenti”. Nulla di nulla di nulla… E questo, se ce ne fosse ancora bisogno, a dimostrazione di come sia la Resistenza il principale problema della “resistenza”; a dimostrazione del fatto che l’opposizione al Sistema è diventata perlopiù una ruota di scorta del Sistema stesso.

Sembra davvero incredibile, ma proprio adesso che sarebbe possibile occuparsi con tranquillità, ma anche con la più inflessibile attenzione e il giudizio severo, di quel che ci hanno fatto e ci faranno in futuro (perché gli esiti della nostra non-reazione sono stati accolti molto favorevolmente dalle Istituzioni che hanno gestito l’affare covid, e non mancheranno presto di ripetere le Prove Tecniche), i resistenti tacciono. Proprio adesso che le autorità ammettono che avevamo ragione e, rimangiandosi tutte le balle che hanno raccontato per tre anni, riconoscono che le nostre critiche e le nostre considerazioni iniziali erano giuste, nessuno organizza più conferenze, eventi, momenti di confronto e di discussione. Proprio adesso che le autorità confessano pubblicamente di averci sempre preso per i fondelli con le loro paurificazioni, e fanno vedere a tutti come hanno nascosto dietro a una narrazione germofobica e contagionista delle sporchissime manovre di potere, nessuno pubblica più articoli, saggi e testi di approfondimento.

Come se nulla fosse successo, i resistenti raccolgono i loro cocci e concedono indulgenza a tutti coloro che hanno strumentalmente usato una semplice influenza stagionale come una mannaia per terrorizzare il mondo intero e verificare se l’apparato tecno-industriale fosse capace di entrare anche nelle cellule umane per manipolarle dall’interno. Perché è questo il senso della campagna globale di inoculazione di sieri genici che è seguita alla terrorizzazione mondiale del coronavirus: verificare, su scala planetaria, se era possibile far penetrare del materiale genico, RNA o DNA sintetico, che è «“intrinsecamente immunogenico”, e cioè altamente tossico» (dice il dottor Stefano Scoglio5), nelle cellule umane per poter manipolare il vivente fino a quel livello.

Il tecno-capitale è entrato nella nostra libertà (legge), nelle nostre case (computer) nelle nostre teste (connessione telematica) nelle nostre biologiche unità ereditarie fondamentali (ingegneria genetica), e ora tenta di sfondare definitivamente la barriera cellulare. E noi, davanti a questa tragedia, davanti a questa avanzata della civilizzazione che sta cercando di frantumare anche questa ulteriore barriera biologica che si frappone al dominio totale del vivente, non abbiamo nulla da dire, ma solo festeggiare anniversari rivoluzionari dei secoli passati e adorare santini laici da religiosità di Sinistra.

Per fortuna l’esperimento scientifico mondiale è fallito. La Natura è più forte della Cultura, e, ancora una volta, ha elevato Lei tutte le sue protezioni a questo ennesimo assalto al vivente (frapponendo almeno 5 fattori, ha spiegato ancora il dott. Scoglio commentando uno studio giapponese sulla bio-distribuzione del vaccino Pfizer6). Il materiale genico iniettato (RNA o DNA sintetico) non è entrato nella cellula umana, e anche se la sua tossicità s’è sparsa nel sangue di ogni soggetto che si è fatto inoculare, e saranno per lui anni di malanni (già sappiamo quanto elevato sia il numero delle vittime di questo aberrante esperimento mondiale rispetto al quale quelli dell’efferato medico nazista di Auschwitz dottor Mengele erano soltanto pratiche da aiuto-collaboratore di un laboratorio di periferia), quel materiale genico non ha sfondato la barriera cellulare (nessuna delivery).

L’esperimento è fallito, dunque, ma non certo per merito dell’opposizione a questo mondo insopportabile. Quindi, quel che possiamo aspettarci per il futuro è semplicissimo: quando la pesante mannaia del tecno-capitale tornerà a provare a fare quello in cui stavolta è fallita, potremmo essere sicuri di essere ancora una volta totalmente impreparati a rispondere. E la frantumazione della Resistenza attuata con la Grande Messinscena del Coronavirus continuerà, coinvolgendo anche quelli che a questo giro di vite si sono opposti alla manovra repressiva ma che, non avendo compreso che la causa del problema non è stato il coronavirus né le esagerate misure di restrizione adottate dei governi, bensì appunto l’ideologia germofobica e contagionista che ammanta anche la loro visione del mondo, correranno a vaccinarsi contro il Colera, la Meningite, la Peste bubbonica o il Pirulin pirulin pippera che i governi useranno per riprovare a sfondare ciò che questa volta la Natura ha fermato. Esattamente com’è capitato nel 2020 a tanti comunisti, anarchisti, animalisti e antispecisti della domenica che hanno rotto ogni retorica anti-sistema (e ogni guerra al mondo che ci sta annientando) per piegare la testa al Potere e farsi sottomettere per bene, fino alla morte!

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1 Cfr. S. SCOGLIO, Apandemia. Dalla falsa Scienza alla più Grande Truffa della storia, Poliphilia Publishing e Macro Edizioni, Diegaro di Cesena (FC) 2021, pagg. 293ss.

2 Cfr. https://www.valdovaccaro.com/smantellato-pezzo-per-pezzo-lintero-dogma-virale/

3 Spero di poter pubblicare presto sul mio sito la traduzione italiana dell’articolo in questione.

4 “Nonostante sia decaduta ogni forma di restrizione, compreso l’obbligo di isolamento per i positivi, resta fondamentale proteggersi contro il Covid […] In concomitanza con la campagna antinfluenzale autunnale è previsto l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti Covid con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini, la cui approvazione da parte di Ema e Aifa è prevista per fine estate o inizio autunno […]. L’obiettivo è prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di Covid […]”. Cfr. AUSL.MO.IT, Proteggersi dal Covid. In autunno il nuovo vaccino, in: «Modena mensile», anno 62, numero del 7 settembre 2023, pag. 12.

5 Cfr. S. SCOGLIO, Apandemia, cit., pag. 334.

6 Ibidem, pagg. 333ss.